Perché uno studio associato?

La collaborazione e l’integrazione di figure diverse nell’ambito della professione sanitaria è uno dei problemi organizzativi di maggior rilevanza nella sanità.
La confusione e la sovrapposizione dei ruoli può, a volte, essere considerata la causa dei molteplici problemi organizzativi, in quanto il “ruolo” del singolo operatore entra in conflitto con la necessità organizzativa complessiva.
Individuare nella risposta al “bisogno del paziente” l’obiettivo da raggiungere, può significare una rivalutazione complessiva del problema e portare ad una nuova centralità su cui stendere il progetto attuativo, ma può anche rappresentare una dichiarazione solo di comodo che porta a mascherare interessi personali perseguiti al di sopra ed al di fuori degli effettivi bisogni ed interessi del paziente.

Dopo aver cercato di realizzare un percorso comprensivo di ricerca, formazione, diagnosi e terapia per pazienti affetti da dolore persistente ed aver affrontato una serie innumerevole di difficoltà burocratiche, limitazioni di budget e di impossibilità oggettiva di creare quel clima di collaborazione ed integrazione necessario per soddisfare il bisogno di risposte concrete ed appropriate del paziente con dolore, nel 2000 si è iniziato a sperimentare un modello completamente alternativo e basato, almeno inizialmente, sul “sogno” di realizzare un “luogo” dove le esigenze dei paziente e quelle altrettanto legittime degli operatori potessero trovare un’equa e duratura risposta.

La realizzazione di un progetto alternativo che vedeva come unico obiettivo il “sogno” ha richiesto la verifica della effettiva possibilità realizzativa attraverso:

– La disanima della normativa in ambito giuridico;
– La disanima della normativa in ambito sanitario;
– La selezione delle strutture necessarie e la loro ubicazione;
– La ricerca di base, clinica e la formazione;
– Le risorse umane.

E’ stato quindi individuato nell'”Associazione tra Professionisti” il modello organizzativo giuridico amministrativo ottimale ai fini del progetto. L’associazione, denominata “Studio di Medicina del Dolore”, ha visto in questi anni aggiustamenti marginali relativi all’ampliamento dei partecipanti.

L’Associazione è regolata dal proprio statuto e dalle norme del Codice Civile relative alle Società Semplici. Dello statuto occorre evidenziare in questa sede che l’Associazione può avvalersi, sotto la responsabilità professionale degli Associati, dell’opera di collaboratori. Questo strumento ha permesso una coesione tra gli associati senza per questo limitare la possibile integrazione con figure esterne (collaboratori).

Per quanto concerne la normativa in ambito sanitario è stato scelto di operare in ambito “privato” con utilizzo, per le prestazioni di ricovero, di strutture convenzionate con il SSN. Tale scelta è stata dettata dalla necessità di operare in città diverse e secondo normative e regolamentazioni variabili sulla base di accordi nazionali, regionali o locali. La necessità di operare in città diverse viene dalla domanda costantemente in aumento dei pazienti lontani dal nostro nucleo originario.
Attualmente sono attivi più di 10 ambulatori in città diverse, un servizio di Medicina del Dolore con ricoveri ordinari e in day surgery presso la Casa di Cura Santa Maria Maddalena – Occhiobello (RO) e presso il Centro Oncologico Fiorentino – Sesto Fiorentino (FI).

Le attività ambulatoriali si estendono dalle Marche all’Emilia Romagna, dalla Toscana al Veneto e al Trentino. Le sedi sono state individuate sulla base delle richieste da parte dei pazienti e della città di residenza dei costituenti il gruppo. Le ubicazioni attuali permettono un’integrazione ottimale tra le necessità clinico assistenziali dei pazienti e la possibilità di erogare prestazioni algologiche di livello adeguato grazie alla fornitura dei mezzi e delle attrezzature necessarie. Importante in tal senso si è rivelata anche l’integrazione, in casi selezionati, con la Riabilitazione.

Le risorse umane impiegate sono così riassumibili:

– Medici anestesisti rianimatori dedicati a tempo pieno alla Medicina del Dolore con funzioni direttive ed assistenziali,
– Medici con formazione specifica in Medicina del Dolore,
– Ortopedici specializzati in Chirurgia Vertebrale,
– Fisiatri,
– Psicologi,
– Fisioterapiasti,
– Infermieri con funzione di coordinamento e di controllo della qualità oltre che della assistenza.

Questo primo gruppo è integrato, nelle strutture di ricovero, da Fisiatri che si occupano in maniera specifica delle problematiche riabilitative del “paziente con dolore”. Va inoltre aggiunto il personale infermieristico presente nelle varie strutture che svolge attività assistenziale previa specifica formazione e selezione.

Il coordinamento sanitario di tutta la “struttura” è affidato ad un Infermiere che ha il compito di:

– Organizzare l’attività ambulatoriale che comporta la gestione delle prenotazioni presso le diverse sedi e la relativa assistenza infermieristica;
– Gestire le liste di attesa per i ricoveri ordinari, i day hospital ed i rientri programmati individuando la sede più appropriata;
– Programmare, gestire le liste operatorie e la relativa assistenza infermieristica specialistica algologica previo controllo ed accertamento della disponibilità del presidiato specifico necessario;
– Verificare gli standard assistenziali infermieristici erogati e mettere in essere le eventuali azioni correttive.

Con l’aumentare dei collaboratori e delle sedi ambulatoriali coinvolte, si è resa evidente la necessità di pensare alla creazione di una struttura a sé stante che si occupasse della gestione di appuntamenti e ricoveri e più in generale dell’organizzazione dell’attività clinica.

E’ nata così Medicina del Dolore S.r.l., che si occupa di gestire tutta l’attività clinica dello Studio Associato di Medicina del Dolore. Nel corso degli anni, l’attività di Medicina del Dolore S.r.l. è cresciuta di pari passo con quella dello Studio Associato, perfezionando le sue competenze e arrivando a raggiungere uno standard di qualità tale da ricevere nel 2011 la Certificazione di Qualità ISO:9001.

In sintesi, è necessaria una profonda conoscenza di tutte le problematiche cliniche ed assistenziali inerenti alla Medicina del Dolore per poter rendere omogenea una attività cosi variegata e resa fruibile in realtà e sedi diversificate. Estrema attenzione va posta nella gestione dei rapporti interpersonali all’interno del gruppo, verso i collaboratori “esterni”, ma quel che più conta è riuscire a percepire al meglio i bisogni dei pazienti per poter mettere a loro disposizione tutta la professionalità e l’attenzione specifica che la nostra struttura può offrire.

La continua espansione a cui stiamo assistendo è la prova di avere in essere, ma ancor più in divenire, un “prodotto sanitario” molto richiesto dai pazienti ed il motivo di ciò è a nostro avviso riconducibile alla necessità per i pazienti di trovare persone che si fanno carico dei loro bisogni e non solo della loro richiesta di “visite” o “interventi”. L’applicazione ragionata dei semplici principi della “qualità” sono lo strumento su cui abbiamo costruito il nostro progetto. La qualità dei rapporti all’interno del nostro gruppo ed in maniera ancora più evidente nell’interfaccia con il paziente sono la migliore assicurazione sullo sviluppo futuro.

Il migliore indicatore di questo sono il clima di serenità e di “piacere” nelle attività quotidiane da un lato e nelle testimonianza di efficacia e di efficienza che i nostri pazienti ci dimostrano quotidianamente. Per quanto riguarda il ruolo specifico infermieristico esistono alcuni punti critici che possono influenzare tutto il sistema e sono rappresentati dalla gestione dell’interfaccia con il paziente che deve essere gestita a tutti i livelli:

– Controllo e gestione dei presidi posizionati
– Controllo della correlazione tra motivo del ricovero e tempi di realizzazione
– Comfort ospedaliero
– Informazione ed educazione del paziente sulle procedure e/o terapie
– Accoglienza al ricovero
– Gestione delle complicanze da terapie ambulatoriali
– Accoglienza ambulatoriale

Il “sogno” è ora una realtà anche se questo non significa certezza consolidata. Non ci nascondiamo le numerose problematiche aperte e le difficoltà oggettive che dobbiamo affrontare nel quotidiano. In una società sempre più frenetica e sempre meno a misura d’uomo la Medicina del Dolore fatica a trovare una sua connotazione univoca, strattonata come è tra le Cure Palliative da un lato e la negazione della sua necessità dall’altro. Quello che si evidenzia in maniera inconfutabile dalla nostra esperienza è che esiste un bisogno enorme di affrontare il dolore come una malattia a sè stante ed i pazienti che presentano questa necessità sono veramente tanti: basta ascoltarli ed essere in grado di dare loro una speranza concreta.