L’interdisciplinarità e la classificazione IASP
Dott. Gianfranco Sindaco
Unità operativa di Medicina del Dolore, Casa di Cura Privata Santa Maria Maddalena (Occhiobello, RO)
Il trattamento multidisciplinare
Il trattamento multidisciplinare è definito come trattamento multimodale fornito da professionisti di diverse discipline.
Ad esempio: la prescrizione di un antidepressivo da parte di un medico insieme al trattamento da parte di un fisioterapista e il trattamento cognitivo comportamentale da parte di uno psicologo.
Tutte le professioni lavorano separatamente con il proprio scopo terapeutico per il paziente e non necessariamente comunicando tra loro.
Il trattamento interdisciplinare
Il trattamento interdisciplinare è definito come trattamento multimodale fornito da un team multidisciplinare che collabora alla valutazione e al trattamento del paziente utilizzando un modello bio-psico-sociale e obiettivi condivisi.
Ad esempio: la prescrizione di un antidepressivo da parte di un medico insieme al trattamento da parte di un fisioterapista e il trattamento cognitivo comportamentale da parte di uno psicologo, il tutto lavorando a stretto contatto con regolari riunioni di gruppo (faccia a faccia o online), accordo sulla diagnosi, condivisione di obiettivi terapeutici e piani per il trattamento e la revisione degli stessi.

I centri che seguono un modello interdisciplinare per la IASP
- Una caratteristica distintiva di un centro interdisciplinare è quella di un gruppo di professionisti che si occupano di dolore, appartenenti ad una varietà di discipline diverse, mediche e non solo: medici, infermieri, professionisti della salute mentale (psicologo clinico, psichiatra), fisioterapisti, nutrizionisti, terapisti occupazionali.
- Tutti dovrebbero avere esperienza nella gestione del dolore.
- Il centro dovrebbe essere in grado di trattare qualsiasi tipo di problema di dolore: quindi, ci deve essere un sistema che supporti lo scambio di consulenze da parte dello staff.
- L’assistenza è fornita in modo programmato e coordinato, ed è centrata sul paziente, aggiornata e basata sull’evidenza.
- L’attività clinica deve essere supervisionata da un direttore clinico opportunamente formato e autorizzato, con esperienza nella gestione del dolore e aggiornato su quelli che sono i fattori biologici, psicologici e sociali/ambientali che sostengono il dolore (modello biopsicosociale n.d.t.)
- Il centro dovrebbe essere un modello di eccellenza per struttura e processi, e i risultati degli stessi, che sono essenziali per la gestione del dolore, dovranno essere di alta qualità e monitorati continuamente.
- La valutazione e il trattamento del paziente dovrebbero coinvolgere lo specialista appropriato secondo necessità, assicurando una gestione ottimale di tutti gli aspetti biomedici e psicologici del problema dolore.
- I membri del gruppo di trattamento devono comunicare tra loro con regolarità, sia su casi specifici che sullo svolgimento del lavoro in generale.
- I servizi di assistenza sanitaria in una clinica interdisciplinare per il dolore devono essere integrati e basati sulla valutazione multidisciplinare. In tale struttura, devono essere offerti programmi di ricovero ed ambulatoriali.
- Il trattamento dovrebbe migliorare il dolore e la «riabilitazione» del paziente. I medici dovrebbero avere familiarità con le linee guida di trattamento pertinenti e queste dovrebbero essere considerate nella pianificazione delle attività cliniche.
- Il personale del centro dovrebbe raccogliere ed analizzare i risultati ottenuti dalla valutazione e dal trattamento del paziente.
- Il centro dovrebbe impegnarsi a promuovere e applicare le attuali conoscenze scientifiche relative al dolore e a diffondere informazioni pertinenti a pazienti, altri fornitori di servizi sanitari, organizzazioni e al pubblico in generale, al fine di migliorare la qualità della gestione del dolore.
- Si prevede inoltre che il centro fornisca attività educative e formazione nella gestione interdisciplinare del dolore per gli specialisti appartenenti a più discipline (ad esempio, medici di specialità diverse, psicologi clinici, infermieri, fisioterapisti).
- Il centro dovrebbe essere attivamente impegnato nella ricerca.
- Il centro dovrebbe contribuire a fornire prove di evidenza per il trattamento e la gestione del dolore.
Come si lavora «secondo noi» in un Interdisciplinary Pain Center?
- Conoscenze e linguaggi condivisi
- Modello organizzativo comune, con processi ben chiari e misurabili
- Obiettivi comuni (diminuzione del dolore, ripresa della funzionalità, aumento qualità di vita del paziente)
- Prassi «contaminate»
Dott. Gianfranco Sindaco
Unità operativa di Medicina del Dolore, Ospedale di Santa Maria (Occhiobello)
Processo standardizzato
Nella nostra esperienza un modello interdisciplinare deve prevedere:
- Un programma informatico gestionale comune, con database in rete per la condivisione delle informazioni cliniche, immagini, referti, etc, all’interno del gruppo e la loro disponibilità continua.
- Una segreteria centralizzata con numero dedicato che si interfaccia con il gestionale e i vari operatori a cui i pazienti fanno riferimento.
- Possibilità di contattare quotidianamente le varie figure sanitarie attraverso la segreteria, in caso di necessità.
- La possibilità di accedere a programmi terapeutici sia ambulatoriali, sia con degenza, presso un reparto di medicina del dolore.
- Riunioni di gruppo periodiche in cui si discutono i casi più complessi e le nuove evidenze scientifiche.
- Possibilità di tenere traccia, organizzare ed analizzare i risultati a fini statistici.