Storia dell’ozono terapia
L’utilizzo di miscele di ossigeno e ozono in medicina è una pratica che risale alla prima guerra mondiale dove se ne sfruttò il potere disinfettante per limitare la gangrena degli arti.
Nel corso degli anni il suo impiego si è largamente diffuso anche senza studi scientifici che provassero l’efficacia dell’ozono terapia.

Ad oggi si può dire che:
- la miscela di questi gas è molto instabile e va preparata solo al momento dell’utilizzo attraverso apparecchi idonei;
- le concentrazioni di utilizzo seguono protocolli concordati con la società italiana di ossigeno -ozono terapia e con l’istituto superiore di sanità;
- le proprietà di questa miscela sono l’elevata capacità antisettica e battericida, fungicida e antivirale ( viene utilizzato negli acquedotti e nelle piscine);

La letteratura in merito oggi è più vasta e le ipotesi sui meccanismi d’azione sono:
- il miglioramento dell’ossigenazione e la riduzione dell’infiammazione nella sede della patologia per una azione ossidante sui mediatori algogeni;
- una azione diretta dell’ozono sui mucopolisaccaridi che costituiscono il nucleo polposo del disco intersomatico e una modificazione della struttura anche in termini di riduzione volumetrica;
- un miglioramento del microcircolo con riduzione della stasi venosa, riduzione dell’ipossia delle fibre nervose vicine all’ernia e della regione discale;
La somministrazione del farmaco ossigeno-ozono è stata autorizzata per la prima volta con circolare del ministero nel 2002 nelle strutture accreditate e per iniezione intradiscale, intraforaminale ed episacrale.
L’utilizzo dell’ossigeno ozono è sotto la responsabilità del medico.
Esistono delle controindicazioni che sono:
- gestazione
- ipertiroidismo
- emopatie
- alterazione della coagulazione sanguigna
- scompenso cardiocircolatorio