Dal Vocabolario del Dolore: Esami neurologici

Esami neurologici: definizione e significato
La dicitura esame neurologico deriva dall’accostamento di più parole.
La parola esame deriva dal latino examen, ago della bilancia, derivante a sua volta da exigere: pesare, ponderare, valutare.
Il termine neurologica, aggettivo derivante da neurologia, deriva dal composto neuro e logia: dove neuro origina dal lemma greco neuron, che significa nervo (relativo al sistema nervoso) e logia dal greco logos, che significa discorso, teoria e studio.
e di ESAMI NEUROLOGICI
Gli esami neurologici sono da considerarsi come uno strumento per l’approfondimento diagnostico nell’ambito valutazione neurologica, allo scopo di identificare anomalie del sistema nervoso e confermare od escludere un’origine neuropatica delle sindromi dolorose più complesse.
Tra queste, le principali sono: elettroneurografia (ENG) ed elettromiografia (EMG).
La ENG e la EMG sono due esami diagnostici che valutano la funzionalità delle grosse fibre dei nervi periferici e dei muscoli scheletrici, al fine di localizzare la sede della lesione e stabilire la gravità ed il decorso di varie malattie neuromuscolari.
Il medico che effettua questi esami è il neurologo e ricorre al loro utilizzo in caso di una sospetta neuropatia delle fibre sensitive e motorie o nelle patologie muscolari, per ottenere informazioni:
- sulla sede di lesione (ad es. nervo periferico o radice nervosa),
- sulla causa del danno (ad esempio una lesione intrinseca della fibra o della sua guaina di rivestimento, la mielina),
- sul grado della compromissione (che significa un danno acuto o cronico e l’eventuale presenza di rigenerazione delle fibre coinvolte).
Tali informazioni possono essere essenziali per la definizione di una diagnosi specifica, guidando il clinico nella scelta delle terapie più adatte.
Nello specifico, la ENG rappresenta la prima parte dell’esame neurologico: si esegue con elettrodi di superficie applicati su aree cutanee dei nervi da studiare, somministrando degli stimoli elettrici e registrandone dunque l’attività elettrica e l’eventuale risposta muscolare.
La EMG rappresenta la seconda parte: si esegue con elettrodi ad ago inseriti nel muscolo da studiare, per misurare l’attività a riposo, con lieve e con massima contrazione, al fine di valutare la fisiologia della risposta muscolare.