Le problematiche a carico dell’articolazione dell’anca sono numerose e spesso producono dolore.
Lo scopo di questo articolo è quello di approfondire la rassegna generale degli esami alle quali i pazienti potrebbero essere indirizzati in caso di dolore all’anca e fornire indicazioni specifiche rispetto ai professionisti più appropriati ai quali rivolgersi.
Cos’è il dolore all’anca?
Il dolore all’anca è una delle problematiche più comuni al mondo e può essere secondario a numerose cause. Dal punto di vista anatomico, la localizzazione del dolore all’anca è nella maggior parte dei casi a livello inguinale ma, come vedremo nelle prossime righe, le zone di dolore possono essere davvero tante e meno intuitive.
Qualunque sia la problematica a carico dell’articolazione dell’anca, è possibile che, oltre alla zona inguinale, il paziente riferisca dolore:
- A livello del fianco (zona dove è presente il grande trocantere: la salienza ossea palpabile più voluminosa del femore);
- A livello del gluteo;
- A livello della schiena;
- Sulla porzione anteriore (davanti) della coscia;
- A livello del ginocchio – sono numerose le condizioni cliniche e le situazioni in cui dolori al ginocchio provengono in realtà dal ginocchio;
- A livello della parte interna della coscia (“scambiato”, spesso, per problematiche dei muscoli adduttori).
Nonostante vi siano ovviamente anche altri disturbi di natura muscolo scheletrica o di altro genere che potrebbero generare sintomi nelle zone precedenti, è bene sapere che sono altrettanto numerose le problematiche dell’anca i cui sintomi possono localizzarsi anche in zone diverse da quelle specifiche o limitrofe all’anca stessa.

Dolore all’anca: esami
Gli esami a cui sottoporsi in caso di dolore all’anca differiscono tra loro a seconda della causa scatenante.
Proprio per questo motivo, qualunque approfondimento diagnostico o esame il paziente eseguirà dovrà essere necessariamente essere prescritto e suggerito da personale medico qualificato e abilitato in questo senso.
Le problematiche più comuni che potrebbero generare dolore all’anca sono:
- Coxartrosi (artrosi a carico dell’anca);
- Patologie infiammatorie (come l’artrite reumatoide);
- Inpingement femoro-acetabolare (CAM o Pincer);
- Lesioni del labbro acetabolare;
- Semplici problematiche di rigidità articolare (come per esiti di traumi precedenti o chirurgia pregressa);
- Muscoli del distretto lombare, gluteo, della coscia o dell’addome;
- Problematiche di tipo infettivo
- Patologie di tipo neoplastico;
- Problematiche a carico della cartilagine o dell’osso e del suo accrescimento e crescita (come il Morbo di Legg-Calvè-Perthes in età giovanile);
- L’epifisiolisi della testa del femore.

A seconda della tipologia di condizione clinica, il personale medico consiglierà al paziente gli esami e le investigazioni diagnostiche più appropriate.
In linea generale, le indagini diagnostiche più comuni a cui il paziente potrebbe sottoporsi in caso di dolore all’anca sono:
- Radiografia (RX);
- TAC;
- Risonanza magnetica nucleare (RMN);
- Esami del sangue con approfondimenti specifiche e ricerche indirizzate a seconda del sospetto diagnostico;
- Ecografia muscolo-tendinea;
- Tomografia a emissione di positroni (PET);
- Scintigrafia – come nel caso di sospetto di patologie maligne.
Nel caso dell’artrosi d’anca, ad esempio, l’esame di primo livello solitamente raccomandato dal medico di medicina generale o dagli specialisti è la radiografia o, in un secondo momento, la TAC (tomografia assiale computerizzata).
In caso di patologie come la lesione del labbro acetabolare, è possibile che il medico specialista prescriva al paziente una risonanza magnetica vista la sua capacità di intercettare non solo il tessuto osseo ma anche i tessuti molli come, appunto, il labbro acetabolare.
Ciascuna indagine, essendo proposta dal personale medico sulla base del sospetto diagnostico nato dal colloquio con il paziente e dalla successiva vera e propria visita, può essere raccomandato solo ed esclusivamente dal medico di medicina generale o dallo specialista – e non dal personale sanitario non medico (come l’infermiere o il fisioterapista).
Il personale sanitario non medico, ad ogni modo, ritroverà il proprio ruolo una volta raggiunta e formulata la corretta diagnosi – come nel caso della diagnosi di coxartrosi e successivo intervento riabilitativo del fisioterapista specializzato in ambito muscolo-scheletrico.
Conclusioni
Per concludere, le indagini diagnostiche e gli esami alle quali è possibile sottoporsi in caso di dolore all’anca sono davvero numerosi.
Tuttavia, rivolgersi al personale medico è di prioritaria importanza: saranno proprio gli aspetti decisivi che emergono dall’intervista del paziente che indirizzeranno la scelta del medico durante la prescrizione.
Rivolgersi, pertanto, a personale non qualificato, considerando lo spettro di patologie esistenti a carico dell’anca che spaziano tra problematiche di minor entità fino a condizioni cliniche ben più serie, è fortemente sconsigliato.