Mal di schiena?
Sono davvero pochi quelli che possono affermare
di non averne mai sofferto.
Si calcola infatti che colpisca tra il 60 e l’80% degli adulti e sia una delle maggiori cause di disabilità ed assenza dal lavoro nella popolazione.
Lombalgia, lombosciatalgia, discopatie, stenosi ed ernia del disco sono alcune delle forme più comuni e diffuse nella popolazione, a cui si accompagna un generale deterioramento della qualità di vita, in quanto il dolore, saoprattutto se persistente nel tempo, influenza il sonno, l’appetito, l’umore e la vita relazionale delle persone che ne soffrono.

In tutti i casi, sia che si tratti di un dolore la cui comparsa avviene in maniera acuta e violenta, sia che si tratti di un mal di schiena che aumenta con gradualità e diventa sempre più invalidante, è essenziale fare subito una diagnosi.
A causa dell’elevata complessità strutturale della colonna vertebrale e a causa delle forti ripercussioni che le patologie acute o degenerative della colonna hanno sulla sfera fisica, psicologica e sociale di chi ne è affetto, si pone la necessità di un approccio multidisciplinare.
Per questo motivo è nato lo Spine Center, attualmente operativo presso le città di Ferrara, Forlì e Rimini, che si occupa di seguire il paziente affetto da mal di schiena durante il suo percorso diagnostico, terapeutico, riabilitativo ed assistenziale, mettendo insieme diversi specialisti: chirurghi vertebrali, algologi, fisioterapisti, ortopedici e psicologi.
L’esigenza di condividere un percorso diagnostico e terapeutico integrato sta alla base dell’organizzazione del corso che si terrà a Rimini presso l’Hotel Ambasciatori dal 24 al 26 Settembre 2015, dal titolo “Aggiornamenti in Medicina del Dolore: le neurostimolazioni elettriche nel dolore vertebrale”.
L’argomento del corso è stato scelto come spunto per riunire attorno ad un tavolo i vari specialisti quotidianamente coinvolti nella diagnosi e nel trattamento del mal di schiena: la speranza degli organizzatori è che l’approccio che prevede l’integrazione tra più figure professionali possa diventare un metodo di lavoro condiviso.