Dall’Algologia alla Medicina del Dolore
Dalla terapia del Dolore alla Medicina del Dolore
Dott. Gilberto Pari – Coordinatore Equipe di Medicina del Dolore
Oggi non si dovrebbe più parlare di “TERAPIA del DOLORE” ma di “ALGOLOGIA” o meglio di “MEDICINA DEL DOLORE”
L’evoluzione dalla terapia del dolore all’algologia, per giungere alla Medicina del Dolore presuppone il consolidarsi della sequenza metodologica, in questo modo:
1. DIAGNOSI
2. DECISIONE TERAPEUTICA
3. ESECUZIONE DELLA TERAPIA
4. APPROCCIO BIOPSICOSOCIALE
In accordo con la definizione d’oltreoceano di “pain medicine”, la Medicina del Dolore è la ricerca, la diagnosi e la decisione terapeutica finalizzata alla cura del paziente con dolore acuto, persistente o malattia dolore, nonché al suo recupero secondo un approccio biopsicosociale.
L’approccio biopsicosociale parte da una definizione multidimensionale del fenomeno dolore, dove la patologia d’organo, la neurofisiologia del dolore, i fattori psicologici ed ambientali e le strategie comportamentali giocano tutte, in misura diversa e sempre individualizzata, un ruolo nella percezione del dolore.

Nella medicina del dolore si distinguono tre momenti fondamentali:
1. un momento diagnostico specifico, dove si fa diagnosi patogenetica di dolore
2. un programma terapeutico (in cui si evidenzieranno le eventuali figure altre, a cui inviare per la terapia)
3. una terapia
La terapia, spesso interdisciplinare, si diversificherà nei seguenti momenti:
1. Terapia eziologica (terapia della malattia sottesa, quando evidente…) fatta dallo specialista di riferimento;
2. Terapia algologica (terapia farmacologica, terapia infiltrativa, neuromodulazione farmacologica, neuromodulazione elettrica, terapia neurolesiva ), fatta dall’algologo;
3. Terapia riabilitativa muscoloscheletrica, fatta dal riabilitatore;
4. Terapia cognitiva-comportamentale-farmacologica, fatta dal riabilitatore e dallo psicologo e psichiatra;
5. Terapia occupazionale, fatta da assistenti sociali;